N.8/2021 Emanuele Massuoli QUAL È IL COLLEGAMENTO? PRESENTE E PASSATO DUE UOMINI, UN’AVVENTURA NOSTRO SIGNORE KEMOSH all’Autore 40 domande perfettamente... legali MAGAZINE AUTORE DEL MESE ZenZeroZenZero3 5 STILE E SCRITTURA 11 ALTER EGO 13 16 Non fidarsi è meglio La parola del giorno: AVVENTURA 40 Domande interrogatorio d’Autore Tra passato e presente - ora come allora - Intrusione nel mondo privato dell’Autore INTERVISTA EDITORIALE 14 IL LUOGO DELLO SCRIVERE FRAMMENTI DI EMANUELE Impossibile, c’è troppo da raccontare! Autori in cucina 19 20 RICETTA D’AUTORE 24 CI PIACE Fare pubblicità Una moto, un cane e una città da visitare 4 EMANUELE MASSUOLI Entusiasmo e professionalità L’altro volto di Emanuele 12 È IL LIBRO PER TE? SPIFFERING 26 MIB Men In Black e le tavolette moabite MAURO, PEOR 18 27 ENTUSIASMO La gentilezza della precisione ZENZERO MAGAZINE SOMMARIOFRANCIS SCOTT FITZGERALD “ Così continuiamo a remare, barche contro corrente, risospinti senza posa nel passato.” GATSBY L’avventura è fatica, inutile illudersi del contrario. Se avete mai visto un essere avventuroso crogiolarsi pigramente al sole, avete visto di certo un ologramma. Perciò, quando leggo un romanzo avventuroso, anch’io devo affaticarmi appresso al protagonista, arrancare e soffrire le sue stesse pene, e compiere gli stessi viaggi. Come lettore sono un vero funambolo; riesco a passare da uno stato d’animo all’altro e ad intuire i pensieri di tutti i personaggi, a parteggiare per l’uno o per l’altro, e riesco persino ad uscire stremato e malconcio da un arrembaggio di pirati. Un romanzo d’avventura è proprio questo: si legge comodamente sdraiati sul divano ma solo all’apparenza, come l’ologramma di noi stessi; nel frattempo la mente vaga tra le pagine e s’affatica nell’avventura. L’EDITORE avventura Uno stato d’animo. La soluzione in un libro, la conferma in una citazione. ZENZERO MAGAZINE PAGINA 3 EditorialeEMANUELE MASSUOLI PER COMPRENDERE IL PASSATO CI VUOLE ENTUSIASMO Q uesta storia dell’emergenza sanitaria impedisce ormai troppe cose, e anche Emanuele ho potuto conoscerlo solo telefonicamente. Ma vi assicuro che è sufficiente per apprezzare subito gentilezza simpatia e disponibilità, che sono un po’ le prime caratteristiche che vengono a galla. M a la cosa che più mi ha colpito di Emanuele è l’entusiasmo. Qualcosa di contagioso e bellissimo, come la sua risata allegra e solare. Difficile conciliare immediatamente questi tratti con la sua professione, finché non si cominciano ad apprezzare la precisione, l’attenzione e la cura che Emanuele mette non solo nei suoi scritti ma anche nei rapporti con gli altri. Allora tutto torna, e torna in modo bello perché i tratti distintivi e contraddittori della personalità forse sono proprio l’ingrediente segreto dello scrivere, e magari anche lo strumento migliore per vivere la seria quotidianità. C hiamare Emanuele al telefono per discutere di romanzi è stata quindi un’esperienza bellissima, ricca di confronto e di stimoli e piena di soddisfazioni. E poi, per finire in bellezza e se è possibile che qualche volta si entri nel personale e non si resti formali, bisogna proprio che vi dica che c’è un lato di Emanuele che è proprio fantastico, che incanta, che conquista immediatamente, e che penso contribuisca molto alla sua ispirazione e alla sua positività: sua moglie Lucia. Tra studio legale e studio appassionato ZENZERO MAGAZINE PAGINA 4Che cosa non esiste, ma dovrebbe essere assolutamente inventato? Quello che mi affascina è l’Universo, quindi mi piacerebbe che fossero portati avanti gli studi su navicelle spaziali in grado di viaggiare, in tempi umani, almeno nel Sistema Solare se non addirittura nella nostra Galassia. Oppure dovrebbe essere inventata la macchina del tempo, per andare a vedere cosa è realmente accaduto all’umanità decine di migliaia di anni fa. Scrittori si nasce o si diventa? Per me è un talento. Come ogni abilità innata, deve essere allenata per poter essere migliorata e affinata ma alla base c’è una specie di sacro fuoco che, a un certo punto, ti induce a scrivere frasi su un argomento specifico che hai in testa. Non sai come andrà avanti, non sai quasi nulla se non che devi scrivere. Ho deciso di cedere a questa tentazione a 46 anni ma è stato come seguire un impulso che avevo dentro da sempre, sin da quando andavo al Liceo o forse anche prima. E’ stato naturale INTERVISTA AD EMANUELE MASSUOLI 40 DOMANDE - interrogatorio d’Autore - farlo, quando è arrivato il momento giusto. Comunque si scrive innanzi tutto per se stessi, Tolkien scriveva per avere qualcosa da raccontare alla figlia per farla addormentare. Credi nei mondi paralleli? Se intendi dire le sliding doors, come nel famoso film, no. Se invece ti riferisci a cosa c’era prima del Big Bang allora è diverso. Come possiamo credere che non ci fosse nulla prima? E cosa c’è dall’altra parte di un buco nero? Magari prima o poi ci scriverò un romanzo… Se avessi il potere di risolvere un problema dell’intera umanità, quale risolveresti? Penso che il problema maggiore sia quello ambientale. Vorrei che l’umanità riuscisse a salvaguardare la natura pur trovando il modo di vivere adeguatamente su questo pianeta. Le esigenze di un essere umano non sono quelle degli altri animali, siamo diversi e non del tutto idonei a vivere in armonia con la natura. Non credo che sia per cattiva volontà, siamo proprio disadattati come specie. ZENZERO MAGAZINE PAGINA 5Se ti trovassi di fronte ad un alieno, qual è la prima cosa che faresti o diresti? Sono diviso tra la paura e il fascino dell’ignoto. Premetto che sono del tutto convinto dell’esistenza degli U.F.O.: esistono talmente tante prove dei loro avvistamenti che non tutte possono essere tacciate di essere bufale. Tendenzialmente comunque credo che davanti a un alieno sarei terrorizzato. Magari se vedessi un piccolo grigio con gli occhi ovali fuori dal suo disco volante potrei anche essere elettrizzato, a patto che non sia armato. Che sensazione provi se pensi alle persone che leggono i tuoi libri? Orgoglio penso che sia la definizione giusta. E’ vero che si scrive per se stessi, come dicevo prima, ma quando poi chiedi a un editore di pubblicare il tuo libro, è chiaro che a quel punto prevale il desiderio di essere apprezzato dagli altri. Comunque sarei molto contento se i lettori trovassero piacere in quello che scrivo. Sai cucinare? Non posso mentire, anche se la tentazione è forte. Non so cucinare. O meglio, non ci ho mai provato seriamente ma la cucina mi affascina. Mi riesce meglio scegliere i vini da abbinare. Il piatto che cucineresti se dovessi organizzare una cena per il tuo editore Facendo finta di saper cucinare, oppure sforzandomi in un’impresa nuova, da buon Umbro mi piacerebbe preparare i tagliolini al tartufo bianco. Accompagnati da uno champagne, che non ci sta mai male. Cosa pensi della politica? Domanda difficile. Non ho mai avuto un’ideologia di riferimento, se non il principio di libertà e, conseguentemente, di democrazia. Con il passare degli anni sono diventato sempre più disincantato, in linea di massima comunque prediligo i movimenti politici che garantiscano la maggiore libertà di pensiero possibile. Anche scrivere, in un certo senso, è fare politica. Ruberesti la Gioconda? No. Non avrebbe senso. A chi potrei farla vedere? L’ultima volta che hai riso tanto da sentirti male Ricordo che la prima volta che ho visto “Il mostro” di Benigni ho continuato a ridere in macchina per mezz’ora dopo essere uscito dal cinema. Poi rido abbastanza spesso, per fortuna. ZENZERO MAGAZINE PAGINA 6Una definizione letteraria di “sesso” Ha detto una volta Vittorio Sgarbi che il sesso è la parte più animalesca di noi. Non sono del tutto d’accordo: è vero che bisogna lasciarsi andare alla passione, e in questo ci sono senz’altro tratti primitivi che riemergono, ma con il passare degli anni mi sono convinto che per fare sesso bene bisogna essere prima di tutto in sintonia mentale con l’altra persona. Per rispondere alla tua domanda potrei dire che il sesso è la parte più animalesca di noi ma che per essere pienamente soddisfacente deve seguire la mente. La cosa più importante Sarò banale ma dico la salute. Se non stai bene, perde tutto di significato, non ti godi più niente. E ovviamente anche la salute delle persone a noi care. La morte: cosa c’è prima La vita, che è una sola e che quindi va vissuta nel modo migliore possibile finché la salute te lo consente. L’ovvio Le mie due risposte precedenti, immagino. Cosa si vede in uno specchio che riflette un buco nella parete? Un buco nella parete. Poi quello che c’è dall’altra parte della parete potrei dire che non mi interessa, ma non so se questa è una risposta completamente sincera. La musica che diffonderesti in ogni strada con gli altoparlanti Musica cubana, salsa. Ricordo con nostalgia i duemila chilometri fatti con mia moglie in automobile girovagando nell’Isla Grande, accompagnati da questo ritmo onnipresente. Non credo che sia una realtà replicabile in altri luoghi, ma mi è rimasta nel cuore. Tre parole sul tuo editore Simpatica, brillante e di ottimi gusti letterari, visto che ha scelto di pubblicare il mio romanzo. Qual è la prima cosa che fai al mattino? Do un bacio sulla fronte a mia moglie, se è ancora a letto. E poi gioco con la cagnolina. Che tatuaggio sceglieresti per il tuo peggior nemico? Non sono esperto di tatuaggi ma li considero un ornamento, quindi non li sceglierei mai per un nemico. In genere se qualcuno mi è antipatico, semplicemente lo ignoro e lo evito. 7 anni in Tibet: cosa porteresti indietro? E’ uno dei miei sogni da sempre, magari non sette anni ma due o tre ZENZERO MAGAZINE PAGINA 7settimane ce le trascorrerei volentieri. Penso che porterei con me soprattutto le sensazioni, i ricordi dei luoghi e delle persone. Da ogni viaggio cerco di portare indietro soprattutto questo. Scriveresti un libro su ordinazione? Non lo farei mai. Inoltre sono convinto che il risultato sarebbe una schifezza. Un nuovo gusto di gelato? Mi viene in mente la barzelletta del bambino che entra tutti i giorni dal gelataio e chiede: “Ce l’hai il gelato al carciofo?” Il gelataio risponde: “No, mi dispiace.” La scena si ripete tutti i giorni, alla fine il gelataio decide di fare una vaschetta di gelato al carciofo proprio per il piccolino. Il giorno dopo, il bambino entra e chiede: “Ce l’hai il gelato al carciofo?”. Il gelataio, tutto soddisfatto di poterlo accontentare: “Sì bambino, oggi ho il gelato al carciofo!” E il piccolo: “Hai sentito quant’è cattivo?” Meglio la gallina oggi o l’uovo domani? Ho sempre scelto e ragionato in ottica futura, quindi senz’altro l’uovo domani. E’ un po’ l’essenza dell’essere sognatori, tipica degli scrittori. Quante paia di scarpe possiedi? In genere ne alterno sempre due o tre. Poi ci sono quelle da palestra, quelle da basket, quelle da trekking. Le vedo come oggetti utili, anche belli, ma non ne vado pazzo. L’oggetto di culto maschile non sono le scarpe, direi più gli orologi. La stanza più bella della casa La camera da letto perché rappresenta l’intimità. Cosa appenderesti al chiodo? Spero non la penna. Siamo reali, o siamo espressioni materiche di un pensiero? Siamo reali, credo. Dopo aver letto tante cose, sono pervenuto a un certo materialismo. E’ vero però che di certezze non possono essercene. La guerra è maschile o femminile? Non ha genere. Chi ha il potere di farla la fa, se gli conviene o se le conviene. L’uomo è il miglior amico del cane? Nel mio caso certamente sì. In genere comunque considero il cane molto migliore dell’essere umano. Sai rovesciare una frittata buttandola per aria? No ma voglio provarci prima o poi. Si dice che tutto, prima o poi, finisca. Cosa vorresti che finisse ancor prima di iniziare? Troppo facile rispondere in questo ZENZERO MAGAZINE PAGINA 8periodo. Spero che non ci sia mai più un’altra pandemia. La prima cosa che ti viene in mente se dico “bio” Una sensazione positiva. Mi piacciono gli alimenti biologici e credo che facciano bene anche alla natura. A cosa serve, un libro? A tenere compagnia, a trascorrere ore e giorni piacevoli, ma solo se il libro è avvincente. Nel caso del mio romanzo ho anche cercato di usarlo per raccontare vicende che magari molti lettori non conoscono. Il fine però deve essere sempre quello di rendere avvincente la lettura, mai di voler insegnare qualcosa. Non voglio dire che un romanzo debba essere puro intrattenimento, tutt’altro. Bisogna però incuriosire il lettore, non impartirgli una lezione. Caffè, the o tisana? Caffè nella quotidianità ma amo anche il the. Le tisane no. Il personaggio principale del tuo libro è un avvocato. C’è qualcosa, in proposito, che noi lettori dovremmo sapere? E’ lo spirito avventuroso che è in me! Scherzo! Ovviamente qualcosa di autobiografico ogni autore lo mette nei suoi personaggi. Più che altro, però, ho scelto di parlare di un mondo che conoscevo per rendere più credibile e convincente lo sviluppo della narrazione. In ogni caso, Mauro è un avvocato ma non fa quasi niente da avvocato. Il legal- thriller non fa per me. Da dove viene la tua passione per lo studio delle civiltà antiche? Sono da sempre un appassionato lettore di saggi sulle civiltà antiche da un punto di vista non convenzionale. Può sembrare strano ma l’avvocato che è in me viene fuori più qui che in altri aspetti: se esistono prove materiali che sono inconfutabili, come i monoliti di Baalbek o Puma-Punku o moltissimi altri sparsi per il mondo, queste prove devono essere valutate e non accantonate. L’archeologia e la storiografia ufficiali invece tendono a ignorarle o a dare spiegazioni di comodo o non convincenti. Questo è il vero aspetto che mi appassiona dell’antichità. Riguardo alla storia dell’uomo, parleresti di evoluzione o di involuzione? L’uomo si è senz’altro evoluto, anche se in una maniera che non sembra affatto naturale. Sembra al contrario un’evoluzione artificiale e qualcuno afferma che l’uomo presenti addirittura caratteristiche tipiche di un animale domesticato. La teoria dell’evoluzione tramite selezione naturale funziona abbastanza bene per molte specie animali, ma prima o poi dovranno ammettere che per l’uomo non funziona. ZENZERO MAGAZINE PAGINA 9Next >