N.2/2018 Stefano Medaglia LA POTENZA DELLE CONSONANTI PAROLE E SUONI IL RITMO DEL CORAGGIO IL LIBRO TANGO IRREGOLARE all’Autore 40 domande LE SOLITE MAGAZINE AUTORE DEL MESE ZenZeroZenZero3 5 STILE E SCRITTURA 11 ALTER EGO 13 16 Perché sbagliare libro è una tragedia La parola del giorno: CORAGGIO Le solite quaranta domande. Per capire perché. Il ritmo della libertà - il suono delle parole - Intrusione nel mondo privato dell’Autore INTERVISTA EDITORIALE 14 IL LUOGO DELLO SCRIVERE FRAMMENTI DI STEFANO Perché qualcosa bisogna sempre raccontare Anche gli scrittori mangiano 19 20 RICETTA D’AUTORE 24 CI PIACE Siamo certi che piaccia anche a voi Libri, quadri, chitarra... e un cane 4 STEFANO MEDAGLIA Colori e quadri d’autore L’altro volto di Stefano 12 È IL LIBRO PER TE? SPIFFERING 26 I COMECHINGONES (questi sconosciuti) La lepre argentina MARTA E CHILO 18 27 IMPAZIENZA Deliri di un insofferente ZENZERO MAGAZINE SOMMARIOANTONIO LOBO ANTUNES “ Un sole allegro come il riso di un poliziotto suona lo xilofono sulle persiane.” IN CULO AL MONDO L’universalità di un libro. Cos’è? Quand’è che un libro può essere letto da nord a sud, da est a ovest del mondo, e suscitare nel lettore reazioni e sensazioni più o meno simili? Forse quando non si limita ai fatti, ma indaga i sentimenti. Se leggiamo una storia di guerra e non siamo mai stati in guerra, soffriamo con il personaggio solo se ci racconta qualcosa di come quella guerra l’ha vissuta. Non per i fatti, chè tanto le guerre finiscono tutte uguali cioè non finiscono mai, continuano in eterno nei lividi e nelle piaghe sanguinanti di chi c’era e nella memoria di chi mancava. Ognuno di noi ha le sue guerre personali, e anche se non si svolgono nei campi di battaglia si risolvono comunque in ferite, botte atroci e dolori sopiti. Trovare in un libro il coraggio può aiutarci a pensare “ce la posso fare anch’io”. L’EDITORE coraggio Uno stato d’animo. La soluzione in un libro, la conferma in una citazione. ZENZERO MAGAZINE PAGINA 3 Editorialefoto ©Sergio Oriani STEFANO MEDAGLIA PER CAPIRE UN ARCHITETTO BISOGNA ANDARE A CASA SUA A casa di Stefano ci sono le pareti colorate: arancio e grigio più di tutto, può darsi siano i suoi colori preferiti ma ho dimenticato di chiederglielo. C’è una enorme lampada di design - sicuramente è così; per i non addetti ai lavori, un abbagliante mostro tentacolare. Attenti ai lampadari bassi sul tavolo, a rischio di craniata se vi alzate improvvisamente e non siete pigmei. E poi libri quasi ovunque, che debordano e strabordano non solo dalle librerie; spuntano da sotto un fascio di burocrazia, sono impilati in mucchietti ordinati sullo stereo, incastrati tra matite e lampade, sui mobili in camera da letto (non mi vergogno a dire che ho sbirciato, la casa è piccola e la scusa del bagno è stata ottima; per la cronaca, in bagno di libri non ce n’erano). P oi Stefano è simpatico e ospitale, mi offre del vino mentre in casa le finestre sono aperte, senza tende, e la luce è perfetta: soffusa e rilassante; le pareti colorate sono animate da bellissimi quadri giganti o più discreti, spesso senza cornici, e in tutto c’è molta armonia. A ppena entrata, vengo accolta anche dal suo coinquilino, un cane bassotto che ha un vocione da alano e un modo di salutare facilmente fraintendibile. Ma è inverno, gli stivali mi proteggono - a una maggiore altezza non arriverebbe a far danni - e alla fine Tubo si rivela un gran simpaticone, oltre che un esserino molto “zen”, molto “filosofo”. E così cominciamo la nostra intervista. Le pareti colorate e i dipinti d’autore ZENZERO MAGAZINE PAGINA 4Che sensazione provi se pensi alle persone che leggono i tuoi libri? Molto positive. Sai cucinare? Q.b Il piatto che cucineresti se dovessi organizzare una cena per il tuo editore Pensando ad Ugo Tognazzi, linguine al limone Cosa pensi della politica? È necessaria poiché tutto è semanticamente “politica”, ma insana e non benevola. Ruberesti la gioconda? No, mai. Non la ruberei per due motivi: il primo è che non mi è mai piaciuta; il secondo è che trovo aberrante che le opere d’arte non siano patrimonio condiviso dell’umanità. Che cosa non esiste, ma dovrebbe essere assolutamente inventato? Il teletrasporto e la Giustizia. Scrittori si nasce o si diventa? Si nasce scrittori e si può diventare autori; ancora meglio, buoni autori. Credi nei mondi paralleli? La domanda è sibillina ma sì, ci credo. Se avessi il potere di risolvere un problema dell’intera umanità, quale risolveresti? L’avidità! Avere, avere, avere…ma non ci si stufa mai? Se ti trovassi di fronte ad un alieno, qual è la prima cosa che faresti o diresti? Avendo coronarie in ottima salute, mi riprenderei dallo spavento e poi gli domanderei se mi porta con sé. INTERVISTA A STEFANO MEDAGLIA Le solite 40 DOMANDE per capire perché ZENZERO MAGAZINE PAGINA 5L’ultima volta che hai riso tanto da sentirti male, o pianto a dirotto Rido spesso spiando Tubo, il mio assistente morale. Una definizione letteraria di “sesso” Parentesi sensoriale tra uno stato di coscienza e l’indeterminato. La cosa più importante La sincerità La morte: cosa c’è prima? La vita in altra forma L’ovvio Detestabile in ogni sua declinazione Cosa si vede in uno specchio che riflette un buco nella parete? Il culo della vicina, oppure io che guardo allo specchio il buco nella parete. La musica che diffonderesti in ogni strada con gli altoparlanti Eric Satie, tanto per addolcire il clima furibondo delle nostre realtà urbane. Tre parole sul tuo editore Raffinato, geniale, terribilmente colto. ZENZERO MAGAZINE PAGINA 6La stanza più bella della casa La cucina Cosa appenderesti al chiodo? Riga e squadra. Siamo reali, o espressioni materiche di un pensiero? Molto più spesso siamo irreali espressioni di pensieri illeciti. La guerra è maschile o femminile? Che domanda: Maschile, ça va sans dire. L’uomo è il miglior amico del cane? Ohime, no; ma è vero il contrario. Sai rovesciare una frittata buttandola per aria? Sì, ma con alterne fortune. Si dice che tutto, prima o poi, finisca. Cosa vorresti che finisse ancor prima di iniziare? Ogni forma d’attesa. Sono decisamente impaziente; che poi è solo uno dei miei mille difetti… ZENZERO MAGAZINE PAGINA 7Caffè, sigaretta meditativa e vista mare: l’ispirazione perfetta per uno scrittore. Che tatuaggio sceglieresti per il tuo peggior nemico? Considerato che adoro certi tatuaggi e che sono delle piccole opere d’arte, non vorrei sceglierne alcuno. Meglio un nemico ignorante: è più facile da vincere. Qual è la prima cosa che fai al mattino? Leggo la posta, potrà sembrare bizzarro ma indulgo in certe care abitudini. 7 anni in Tibet: cosa porteresti indietro? Un me stesso diverso. ZENZERO MAGAZINE PAGINA 8La prima cosa che ti viene in mente se dico “bio” Il verso di un pulcino o l’insana Esselunga a seconda di come mi sento. A cosa serve un libro? Per molti a pareggiare le differenze di lunghezza delle gambe del tavolo. Per me è l’iperuranio, un macrocosmo interminabile. Caffè, the o tisana? Per abitudine, per stupida, immarcescibile abitudine, caffè; ma, ragionando, direi tisana. Stefano Medaglia… che medaglia dovrebbero darti? Alla bontà, alias alla stupidità. Penso ovviamente a certi casi letterari, Dostoevskij, per esempio. Tubo in tre parole Amabilmente, profondamente dispettoso. Barba o baffi? Barba, a meno che i baffinon siano quelli di Dalì Scriveresti un libro su ordinazione? Dipende dal tema ma credo di sì, purché mi sia data la possibilità di scriverlo a modo mio. Un nuovo gusto di gelato? Ai fiori di Bach con essenze random. Meglio la gallina oggi o l’uovo domani? Preferisco di gran lunga l’uovo al pollo… vedi tu. Certo, meglio sarebbe l’uovo oggi e con la gallina ci parlo io. Quante paia di scarpe possiedi? Comprese quelle in soffitta, direi una ventina scarsa. ZENZERO MAGAZINE PAGINA 9Next >